Chiesa San Giovanni Battista
Il nome riporta ad origini romane, ma antichi documenti esistenti fanno credere ad un’origine bizantina. Probabilmente fu un casale di Sternatia, anche se la tradizione lo vuole come prolungamento del villaggio di Martano.
Nel paese, posto sulla strada che collegava Roca a Gallipoli, in epoca medioevale era attivo uno scriptorium. Al periodo Angioino risalgono le prime notizie. Simone di Bellovidere (de Beauvoir) nobile francese era barone di Martignano.
Martignano fu aggregato al comune di Sternatia nel 1808, forse per scarso numero di abitanti, ma nel 1832 venne ripristinata l’identità.
Da vedere la chiesa parrocchiale, dove è presente u
Palazzo Palmieri
n notevole altare, opera di Giuseppe Cino e un crocifisso ligneo del 1400. Da visitare pure Palazzo Pasca con un ricco portale barocco e la seicentesca chiesa di S. Giovanni Battista del 1621 interamente affrescata.
Non mancano d’interesse, inoltre la cappella del Mantovano (1696), il palazzo Palmieri con un frantoio semiipogeo e l’ex convento dei minori conventuali.
Le pozzelle (in griko ta fréata) sono tanti piccoli serbatoi per raccogliere l’acqua. Esse venivano scavate nella roccia friabile in una naturale depressione del terreno, venivano quindi rivestite con pietre di calcare permeabile, per far sì alle acque piovane di filtrare. Hanno una profondità di 4-6 metri e una forma ad imbuto capovolto. Alla sommità presentano un blocco forato al centro da cui si prelevava l’acqua.
Le pozzelle
Le pozzelle di Martignano sono situate nella parte più bassa del paese, dove le acque piovane, per la particolare composizione del suolo, permangono a lungo prima di scomparire nella falda.